Attraverso i valori e i principi fondanti dello sport e l'agonismo nella sua forma più pura, orientata al rispetto delle regole e dell'avversario, AgroArcheoTrekking intende promuovere la Calabria mettendo in campo un progetto-evento fortemente innovativo.
Parallelamente ai percorsi dedicati agli atleti ed agli appassionati di trekker, attiveremo una serie di percorsi culturali finalizzati alla (ri)scoperta di una terra che potrebbe e dovrebbe vivere solo di bellezza.

Viaggeremo attraverso borghi antichi dalla storia millenaria, ne scopriremo usi, tradizioni e culture. Ci addentreremo nella quotidianità delle piazze e visiteremo i musei e le perle architettoniche di Samo, Ferruzzano, Casignana, Africo, Caraffa, Sant'Agata.
Ne apprezzeremo le bellezze naturalistiche, esplorando aree protette dal silenzio e da una biodiversità che diventa predominante man mano che il viaggio continua.

  • Non un evento, ma un'esperienza...

    AgroArcheoTrekking

Casignana - Villa Romana

Scoperta nel 1963, la villa di Casignana rappresenta un'importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale quali l’odierna Tunisia e la Tripolitania, rappresentano un unicum sul territorio Calabrese.

Casignana - Borgo Antico

borgo antico di Casignana è situato su di un'altura, a 350 metri di altitudine. Nel cuore antico del borgo, è sorprendente osservare alcuni palazzi gentilizi come Palazzo Moscatello, di recente restaurato, dialogare con la Chiesa Matrice e le viuzze medioevali lastricate in pietra arenaria locale, che collegano il borgo alla Chiesa di San Rocco.

Samo - Ruderi di Precacore

Un piccolo borgo dove storie e leggende popolano piccole vie, dove ancora antichi riti e usanze affascinano turisti, viaggiatori e semplici curiosi. Precacore,è quello che è rimasto della grande Città che fu un tempo Samo, nel quale è ancora presente l’ombra della Grecia, visibile attraverso i restanti dell’arte Greco-Bizantina.

Brancaleone - Parco Archeologico di Brancaleone Vetus

Il Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus e situato alle spalle della cittadina costiera su un colle d'arenaria a 311 metri le sue origini lo fanno risalire al VI-VII sec. d.C. anche se recenti scoperte attestano la presenza umana sin dall'età del ferro. Il Borgo si presenta con le caratteristiche urbane medievale. La sua storia è legata ad esigenze difensive e di controllo della vallata sottostante.

San Luca - Ruderi Chiesa di San Giorgio

i trova nell’omonima frazione ed è un antico edificio di origine bizantina (X-XI secolo) con pianta centrale e absidi semicircolari di cui rimangono visibili soltanto alcune tracce. L’edificio fu edificato come punto di riferimento per i monaci che vivevano eremiti. Un tempo aveva un pavimento in marmo policromi rimosso nel 1936 e conservato nel museo nazionale di Reggio Calabria, ma non esposto.

Ferruzzano

Sorto intorno alla seconda metà del '400 (le più accreditate fonti indicano il 1475 come anno di riferimento), Ferruzzano deve il suo nome molto probabilmente alla fusione di due termini dialettali: "ferru" (ferro) e "nzanu" (sano, forte), a testimonianza di un'origine legata a scopi difensivi rispetto agli attacchi che provenivano dall'esterno, in particolare dalle continue scorrerie dei Saraceni lungo tutto il litorale reggino.

Casalinuovo di Africo

Casalnuovo (o Casalinuovo) è una frazione del Comune di Africo in provincia di Reggio Calabria. I suoi abitanti, che anticamente venivano chiamati “Tignanisi”, Il paese, che è stato costruito a 737 metri sul livello del mare, oggi disabitato, è situato su una rupe, nei pressi di Africo, alla destra del torrente Apòscipo. Lo si può raggiungere seguendo lo stesso itinerario per andare ad Africo fino ad un bivio dopo i Campi di Bova (Monte Lestì o Grosso).

Caraffa del Bianco - Antichi Palmenti Rupestri

Fu fondata, alla fine del XVII secolo, da alcuni abitanti di Sant’Agata del Bianco, ai quali il principe di Roccella Jonica, Fabrizio Carafa, aveva concesso delle terre. La prima parte del toponimo riflette il nome della nobile famiglia cui la zona appartenne fino all’abolizione del feudalesimo. La specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1864, si riferisce invece al centro contiguo.

Sant'Agata del Bianco - Antichi Palmenti Rupestri

Dopo il terremoto del 1349, che distrusse il borgo fortificato di Palecastro, parte della popolazione si trasferì nel luogo detto "Giardino di Campolaco", fondando un nuovo insediamento chiamato Sant'Agata, protettrice da future disgrazie. Nascosti tra la vegetazione troviamo i palmenti rupestri, composti da una vasca superiore, dove si pigiava l’uva e si facevano fermentare le vinacce, e una inferiore, più piccola, dove si raccoglieva il mosto che defluiva, tramite un foro, da quella superiore.